Tipologie costruttive

Sotto il profilo costruttivo le serre sono essenzialmente riconducibili a due tipologie:
a doppia falda, con falde simmetriche o asimmetriche e a tunnel, con volta semicircolare od ellittica. Tenendo invece conto del tipo di climatizzazione adottato, che a sua volta è in funzione della coltura praticata, si fa distinzione tra serre fredde, quando non sono climatizzate, serre temperate, quando viene mantenuta una temperatura nelle ore notturne tra i 10 e i 14°C, e serre calde, in grado di mantenere nelle ore notturne temperature tra i 16 e i 20°C. La struttura portante delle serre, anche se non mancano le realizzazioni in legno, è sostanzialmente rappresentata dall’acciaio.
essere in grado di sopportare non solo il proprio peso, insieme a quello della struttura secondaria (supporti metallici di ancoraggio) e della copertura, ma anche i carichi accidentali come quelli del vento e della neve. I materiali di copertura condizionano il tipo di struttura, la forma e le dimensioni e sono sostanzialmente riconducibili al vetro, alla plastica e ai film plastici. Il vetro è tuttora il materiale più impiegato. Accanto al vetro comune è utilizzato anche quello a bassa emissività, ottenuto trattando superficialmente una delle due facce della lastra con ossidi metallici, in modo da ridurre le dispersioni termiche per irraggiamento. Molto utilizzati sono anche i materiali plastici rigidi, quali il policarbonato, le resine poliesteri rinforzate e il policloruro di vinile (pvc). In particolare il policarbonato ha avuto una notevole diffusione nelle coperture delle serre, sia a tunnel sia a doppia falda, mentre la resina poliestere interessa essenzialmente le serre a tunnel. I film plastici sono utilizzati nei tunnel specie in orticoltura e per le piante ornamentali a minore esigenza termica. I materiali più diffusi sono il polietilene e il pvc, prodotti in vari spessori. Generalmente la durata non va oltre i dodici mesi.
CLIMATIZZAZIONE
Climatizzare una serra significa effettuare il controllo non solo della temperatura ma anche dell’umidità relativa, della luminosità ambientale e del ricambio dell’aria. Nelle serre temperate e calde il riscaldamento è la componente più importante. Non essendo sufficiente l’“effetto serra” per garantire la temperatura, il riscaldamento artificiale è quasi sempre indispensabile. Esso si ottiene generalmente con aerotermi, cioè generatori d’aria calda dotati di ventilatori. La tipologia più diffusa per il riscaldamento dell’aria è quella sospesa che insuffla aria calda in una tubazione in film plastico forato, anch’essa sospesa. Per il riscaldamento del substrato di coltivazione si impiegano invece tubazioni in pvc posizionate all’interno dello stesso o sul fondo del bancale. Nella coltivazione a terra le tubazioni vanno interrate ad una profondità di 20-30 cm. Nel periodo estivo l’“effetto serra” crea problemi di surriscaldamento per cui occorre raffrescare la serra ricorrendo all’effetto combinato di ombreggiamento e ventilazione naturale o forzata. Vi sono poi sistemi che sfruttano l’evaporazione dell’acqua per produrre il raffrescamento e che non richiedono l’ombreggiamento. Si tratta dei cosiddetti “cooling system”e “fog system”.Il “cooling system” è costituito da ventilatori sistemati su una parete e da una batteria di pannelli alveolati umidificatori collocati nella parete opposta. I ventilatori, dovendo garantire un frequente ricambio dell’aria, hanno elevate portate e sono scelti e posizionati in modo da aspirare dai pannelli umidificatori aria a bassa velocità. La quantità d’acqua da dosare sui panelli è intorno a 2 litri per m2 di pannello. Il “fog system” consiste nella diffusione in serra di acqua nebulizzata ad alta pressione (35-40 bar) ad opera di ugelli montati su tubazioni poste sopra la coltura. L’intero sistema operativo delle serre moderne (teli-ombreggianti, aperture e chiusure meccanizzate, regolazione termica, ecc.) può essere gestito interamente da computer sulla base degli input trasmessi da sensori e da microprocessori periferici.
TECNICHE DI COLTIVAZIONE
In funzione della tecnica di coltivazione occorre distinguere tra serre con coltivazione su suolo e serre con coltivazione fuori suolo.
Coltivazione su suolo
Le coltivazioni su suolo in ambiente protetto possono essere a terra o su bancali. I bancali sono normalmente realizzati per le piante ornamentali e la coltivazione è fatta su substrati naturali o artificiali. Possono essere fissi o mobili. Quelli fissi sono generalmente realizzati con strutture prefabbricate in metallo o calcestruzzo. I bancali mobili, per esigenza di leggerezza e resistenza alla corrosione, vengono generalmente realizzati in alluminio. Hanno le stesse dimensioni dei bancali fissi ma, essendo spostabili su rulli, la corsia di passaggio non è fissa ma viene creata di volta in volta: aumenta così la superficie utilizzabile. Si impiegano anche bancali sospesi; soluzione che consente di avere una superficie utilizzata anche superiore al 100% di quella coperta.
Le colture fuori suolo rappresentano un’innovazione significativa introdotta nel settore delle colture protette in questi ultimi anni. Malgrado il vantaggio che questa tecnica offre, specie nella gestione della nutrizione minerale, le colture fuori suolo stentano a diffondersi, sia per carenza di una adeguata preparazione tecnico-professionale sia per il maggior investimento iniziale che queste richiedono.